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I destinatari del progetto

20/03/2014 20:14 #206 da ilaria
I destinatari del progetto è stato creato da ilaria
:huh: Partendo dal presupposto che il tema fondante del mio progetto riguarda i cosidetti"parlatori tardivi", non posso non rifermi a coloro i quali maggiormente sono chiamati ad essere coprotagonisti in questo ampio e variopinto scenario: i genitori o tutori referenti. Questi, infatti, sono gli interlocutori privilegiati del vissuto e del quotidiano dei piccoli utenti, in quanto ogni giorno, nel mio ruolo di educatrice. sono chiamata non solo a rispondere del benessere psico/fisico del bambino, ma anche degli aspetti più "in fieri", più "aprioristici" , più "progettuali" dello stesso. Nell'ambiente nido, non c'è spazio solo per il maternage, le coccole, le colichette,i primi passi ed i primi dentini...Il nido accoglie dinanzi a sè lo spazio sconfinato del processo di crescita di un individuo, che pur tenero ed indifeso sia, possiede nel bene e nel male i primi tratti somatici della persona che andrà costruendosi. Un'educatrice vive grandi responsabilità a riguardo, deve osservare, trattenere, monitorare, reperire, comunicare, confrontare, gestire, tradurre, eleborare, rilevare, riflettere, ricapitolare, sospendere il giudizio, e tra le altre mlille cose, non aver paura di segnalare un dubbio. Ma quando il dubbio si avvalora nel confronto con uno specialista, come comunicarlo ad un genitore, magari impaurito ed in piena fase di negazione?

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24/03/2014 08:28 #207 da Dr.ssa Schiavi
Risposta da Dr.ssa Schiavi al topic I destinatari del progetto
Grazie Ilaria per i suoi spunti di riflessione. E' molto importante che un'educatrice senta la responsabilità del proprio ruolo e della possibilità di segnalare ai genitori tutto quello che riscontra. Sicuramente è un momento estremamente delicato quello in cui si deve dare ad un genitore la comunicazione che si è riscontrato qualcosa di anomalo. E' fondamentale che si sia instaurato un rapporto di fiducia con l'educatrice, che il genitore sia abituato a sentir parlare del proprio bambino, dei suoi progressi di crescita osservati nelle ore in cui il genitore non è presente ed affida il proprio figlio a persone competenti che se ne prendono cura. In un clima di questo genere probabilmente il genitore potrà essere maggiormente ben disposto ad accogliere eventuali segnalazioni di dubbi. E' importante parlare con serenità e senza essere categorici (del resto l'educatore esprime un dubbio, non una diagnosi). Si può partire da quanto si è osservato di anomalo e chiedere che cosa ne pensano e se lo hanno riscontrato pure a casa, in modo da coinvolgerli ed arrivare insieme alla necessità di sentire il parere di un esperto. E' importante sottolineare che siamo in una fase di crescita e che molti problemi se affrontati precocemente si risolvono al meglio o, comunque, possono avere margini di adattamento migliori. E' importante costruire una complicità, si è tutti impegnati per il benessere del bambino. Potrebbe essere necessario riprendere il discorso in un secondo colloquio per lasciare il tempo al genitore di elaborare la possibilità che ci sia effettivamente qualcosa che non va. In questo caso ci si potrebbe dare un tempo per osservare il bambino nel comportamento sospetto per poi vedere insieme che tipo di evoluzioni ci sono state. Queste riflessioni sono molto generali, naturalmente, perché tanti sono gli aspetti che possono favorire o complicare la comunicazione di cui lei parla.

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