Qual è il metodo migliore per velocizzare e rendere più accurata la lettura nei bambini dislessici?
Quanto dura il trattamento riabilitativo dei DSA?
Quale software posso usare?
Queste ed altre questioni, che il clinico si pone quotidianamente durante il lavoro con i bambini, saranno il filo conduttore della giornata formativa dedicata al trattamento della dislessia.
Il corso ha come obiettivo quello di rendere il corsista in grado di somministrare il test WISC IV e di interpretare i risultati.
Con l’acronimo DSA ci si riferisce ai soli disturbi delle abilità scolastiche, e in particolare a: DISLESSIA, DISORTOGRAFIA, DISGRAFIA, e DISCALCULIA.
il principale criterio necessario per stabilire la diagnosi di DSA è quello della “discrepanza” tra abilità nel dominio specifico interessato (deficitaria in rapporto alle attese per l’età e/o la classe frequentata) e l’intelligenza generale (adeguata per l’età cronologica).
Dal riconoscimento del criterio della “discrepanza” come aspetto cardinale della definizione e della diagnosi di DSA, derivano alcune fondamentali implicazioni sul piano diagnostico Il corso, partendo da tale principio, vuole fornire gli strumenti per effettuare una diagnosi con relativa relazione diagnostica in linea con le indicazioni date dalla Consensus Conference 2017.
In questi ultimi 20 anni, gli studi sull’apprendimento si sono sempre più orientati verso un approccio di tipo neuropsicologico, che indaghi tutte le componenti e i processi sottostanti le abilità di lettura, scrittura e calcolo: parliamo di processi percettivi, visuo-spaziali, linguistici, mnestici, attentivi.
La scuola dell’Infanzia rappresenta l’ambiente privilegiato per osservare i bambini, individuare le eventuali difficoltà, attivare un lavoro di rete sul territorio ed indirizzare le famiglie verso strutture adeguate e professionisti competenti.
Quanti di noi, almeno una volta nella propria carriera scolastica, si sono sentiti dire che non avevano un buon metodo di studio? E quanti sono riusciti, con grosso sforzo, ad avere un’intuizione personale o, piuttosto, hanno potuto contare sul suggerimento di un amico, di un insegnante, di un fratello più grande... L' homework tutor! Questa figura, altamente specializzata, sta ricoprendo un ruolo chiave come facilitatore dei processi di apprendimento, soprattutto per quei ragazzi che hanno un disturbo di apprendimento, un disturbo di attenzione, un ritardo cognitivo.
Cosa fa nella pratica?
FREQUENTANDO IL NOSTRO MASTER IMPARERAI A LAVORARE IN UN CAMPO SEMPRE PIÙ RICHIESTO E IN EVOLUZIONE
Prosegue a pieno ritmo l'attività dell'Associazione Psicologia Insieme Onlus presso l'Istituto Comprensivo Via dei Sesami a Roma. Per il quinto anno consecutivo sono stati attivati i Laboratori di Potenziamento (lettura, scrittura e calcolo) e le attività di screening finalizzato all’individuazione precoce di bambini “a rischio” di difficoltà di apprendimento.
Quale è lo scopo del progetto?
1. Identificare, mediante prove standardizzate, i bambini che presentano una debolezza nell’automatizzazione dei processi di apprendimento.
2. Creare un Servizio, rivolto a bambini con diagnosi o con sospetto di Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA), che offra attività di Riabilitazione e Potenziamento Didattico degli apprendimenti di base (lettura, scrittura e calcolo). Il potenziamento individuale consiste in un training specifico di lettura, scrittura e calcolo, attraverso l’uso di software didattici e programmi riabilitativi, personalizzato sulla base delle difficoltà che caratterizzano ciascun bambino.
Durante il TRAINING DI POTENZIAMENTO INDIVIDUALE, della durata di 45 minuti 2 volte a settimana, i bambini sono seguiti individualmente per:
1. Lavorare sul potenziamento della difficoltà attraverso l’applicazione di protocolli di intervento mirato.
2. Fornire strategie per migliorare l’apprendimento e automatizzare alcune procedure.
3. Insegnare l’uso del computer come strumento compensativo per raggiungere l’autonomia di studio.
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Il rapporto tra DSA ed emozioni è tanto affascinante quanto ambiguo e la questione della relazione tra i due ambiti è ancora aperta: una causalità multipla, o circolare sfugge ad una descrizione rigorosa a causa della grande quantità di variabili che si intrecciano, ma resta empiricamente dimostrato che questa comorbilità attiva spesso reazioni psicologiche che possono ulteriormente accentuare il disturbo stesso, interferire con il trattamento educativo, ostacolare la qualità degli interventi e rappresentare un fattore di rischio psicopatologico.