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Lunedì, 02 Maggio 2011 12:00

Amore "Perverso" In evidenza

Scritto da Silvia Rondinelli
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Molto spesso, nel gergo comune viene attribuita la definizione di “Pervertito” ad una persona che ha una visione della sessualità diversa dalla nostra; ad esempio, chi vede film porno, o chi ama mettere in pratica le proprie fantasie sessuali è considerato perverso. In realtà, nessuno di questi comportamenti rappresenta una perversione, anche se, non si esclude che possa diventarlo nel caso in cui si trasformasse in un chiodo fisso.

di Silvia Rondinelli

Le perversioni sessuali possono essere definite tutti quei comportamenti sessuali che si differenziano in modo rilevante da quelli usuali.

Ecco perchè il confine tra normalità e perversione è così labile ed è utile, quindi, ricordare che il soggetto perverso è colui che pensa solo al raggiungimento del proprio piacere, esclusivamente, attraverso una specifica pratica coinvolgendo, a volte, persone non consenzienti.

Oggi si ha la possibilità di agire comportamenti una volta solo fantasticati senza necessariamente diventarne schiavi ma vivendoli come modalità alternative a quelle abituali. Molte sono le persone che, spinte dalla curiosità, decidono di provare un certo tipo di comportamento sessuale, potendo poi essere liberi di scegliere se perseguirlo o abbandonarlo. Non bisogna più identificare questi comportamenti secondo i criteri antichi della perversione perchè il tema centrale della perversione classica è la mancanza di libertà, la prigione nella quale il perverso si rifugia. In una coppia la chiave di tutto è la complicità, il rispetto per l’altro e per le sue preferenze, la voglia di sperimentare insieme, senza forzature né sottomissioni.

Infatti, esiste una grande varietà individuale per quanto riguarda il modo di manifestarsi del comportamento sessuale. Tuttavia, il nucleo fondamentale di una perversione non è il sesso spinto, gli strumenti sadomaso, gli spogliarelli, gli accoppiamenti orali e anali, o qualsiasi altra pratica sessuale compiuta secondo una libera scelta. La sessualità è comunicazione ed è proprio quest' ultima componente a venire meno nel soggetto perverso, più precisamente, egli non intende comunicare all’altro intenzioni, emozioni e sentimenti, ma vuole imporre sull’altro i propri bisogni.

Spesso si fa un po’ di confusione sui termini perversione e trasgressione, oggi meglio distinte con i termini perversione hard e soft; la prima è caratterizzata da un comportamento che “obbliga” l’individuo alla sua attuazione per provare piacere. Le perversioni soft invece, esprimono la possibilità di sperimentare nuove esperienze, che condivise con il partner, possono essere un ulteriore collante per l’intimità e la relazione a due, lasciando spazio a nuove esperienze prima relegate esclusivamente al mondo dell’immaginario e traendone vantaggi relazionali ed emozionali.

Indubbiamente esiste un continuum tra normalità e patologia in ogni aspetto della vita umana. Nella sessualità, tuttavia, dobbiamo riconoscere che la "perversione" è parte sostanziale della normalità. Un rapporto fatto solo di educazione e di formalità non potrà mai essere erotico.

Quando c'è passione c'è sempre anche un certo grado di aggressività e se c'è accettazione, dunque, tutto diventa lecito tra i partner. Tutto ciò che un tempo era considerato illecito, oggi è parte integrante della sessualità ecco perché una corretta informazione e approfondimento di queste tematiche è fondamentale per stare al passo con i tempi.

 

Quello della perversione “è un mondo dove niente è ciò che sembra essere,
in cui il confine tra sogno e realtà per un attimo si sfoca (..)
(P-Orridge in T.Sellers, La sadica perfetta)

Letto 7801 volte Aggiornato: Giovedì, 30 Giugno 2016 14:47
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