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Venerdì, 25 Novembre 2016 09:10

Non ho saputo proteggere mia figlia dalla pornografia

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Buongiorno.

Io e mia moglie abbiamo avuto un colpevole atteggiamento poco vigile nel verificare l'uso del tablet da parte della nostra bambina. Nello scaricarsi i giochi ha visionato filmati per adulti. Non abbiamo avuto il coraggio di guardarli, ma dai titoli memorizzati in cronologia riteniamo fossero anche molto spinti. Dopo lo smarrimento iniziale abbiamo parlato con la bambina, ne è nato un pianto di disperazione da parte di mia moglie seguito da un altro ancora più disperato da parte di mia figlia. In maniera ferma le abbiamo detto che ciò che aveva visto era una cosa sbagliata. L'abbiamo rassicurato sul fatto che lei comunque non meritava ne punizioni e ne rimproveri perché la responsabilità di questo errore era della mamma e del papà. Stamattina abbiamo ripreso più serenamente l'argomento e anche lei sembrava serena. Le vorremmo far capire che è l'affetto quotidiano che ci scambiamo il vero amore....ma non sappiamo in realtà che parole usare...ha solo 7 anni.Vi chiedo un consiglio. Grazie (Giovanni)

Risponde la dr.ssa Simona Morganti

Caro Giovanni, 

indubbiamente l’episodio di cui ci racconta è molto delicato e forse varrebbe la pena di capire meglio cosa esattamente abbia visto la bambina; a nostro avviso sarebbe quindi opportuno che lei e sua moglie visionaste i video in questione.
Avete senz’altro fatto bene a non colpevolizzarla e per il futuro vi consigliamo di istallare un programma di controllo che blocchi alcuni siti o di non lasciare la bambina libera di navigare senza che un adulto le sia vicino.
Crediamo che adesso sia prioritario far emergere i vissuti di vostra figlia riguardo a quanto visto; trasmetterle contenuti su cosa siano affetto ed amore è importante ma forse in una fase successiva, perché probabilmente in questo momento la bambina ha una serie di emozioni, interrogativi e paure da elaborare.

E’ probabile che sia presente in lei anche senso di colpa , visto anche l’episodio di smarrimento e pianto ed è fondamentale che la bambina sappia che può parlare di quanto accaduto senza “fare male” ai genitori.

Per tutti questi motivi vi consigliamo di chiedere il supporto di un esperto che aiuti vostra figlia a far emergere i vissuti legati a quanto visto e voi a trovare le parole e le modalità giuste per reindirizzarla verso un positivo inquadramento dei rapporti affettivi.
Riteniamo importante farlo il prima possibile perché la tempestività dell’intervento è fondamentale nel caso di un potenziale trauma. 

Un cordiale saluto e un in bocca al lupo per tutto

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Simona Morganti

Psicologa e Psicoterapeuta ad indirizzo sistemico-relazionale, svolgo attività clinica presso Psicologia insieme, Studio Associato e Associazione onlus, di cui sono il Presidente. Responsabile dell’area violenza e dipendenza nelle relazioni svolgo in questo settore formazione per operatori e gruppi di sostegno per l’utenza.

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