Area Riservata

Sabato, 12 Aprile 2014 11:03

Mio figlio ha un'ansia pazzesca

Recensioni
(0 Voti)

Salve. Mio figlio, 8 anni, ha sempre un'ansia pazzesca nei confronti del ritardo. In qualsiasi posto che lo riguardi noi dobbiamo recarci, lui continua a ripetere se è tardi, se ce la facciamo ad arrivare in tempo, e la sua ansia aumenta sempre di più. aggiungo che NON arriviamo mai in ritardo ed io cerco sempre di rassicurarlo, ma il suo comportamento non cambia. mi dispiace vederlo così, mi rendo conto che questo coinvolge poi tutta la sua vita. Grazie (Lucia)

Risponde l'Equipe dell'Associazione:

Cara Lucia,

comprendiamo il dispiacere che ha per suo figlio: deve essere difficile per lei provare a rassicurarlo rispetto alla sua ansia e vedere che la situazione non cambia. L’ansia verso qualcosa è un’ esperienza emotiva presente in tutti i bambini. Tale stato d'animo non è necessariamente qualcosa di negativo. Di solito si tratta di una reazione naturale dovuta al fatto di trovarsi in presenza di qualcosa che viene considerato minaccioso. Ma quando tali esperienze accidentalmente si verificano, è bene che un genitore sia in grado di aiutare il bambino a fronteggiarle.
Certamente esiste una gradualità nelle varie manifestazioni ed una frequenza che va monitorata. Ci racconta che suo figlio presenta sempre quest’ansia: forse un primo passo da fare è quello di capire se ci sono delle differenze rispetto al tipo di appuntamenti ed alle situazioni in cui si manifesta ed anche cosa succedeva quando si è presentata per la prima volta. Un’informazione ulteriormente importante è il tipo di socialità del bambino, com’è il suo inserimento nel gruppo dei pari e nel gruppo classe. E’ inoltre figlio unico? E ancora,manifesta la sua ansia indipendentemente da chi lo accompagna? Può inoltre provare a chiedere a suo figlio cosa significhi per lui arrivare in ritardo, cosa pensa che possa succedere se ciò accadesse.
Questo per dire che per poterla aiutare ed inquadrare correttamente gli episodi che possono essere passeggeri o segnale di qualcos’altro, sono necessarie altre informazioni ed altre indagini.Puo’ provare a capire queste cose assieme a suo marito oppure chiedendo la consulenza di un esperto, magari chiedendo un nominativo al pedatra per far sì che la situazione possa risolversi il prima possibile.
Se lo desidera può senz'altro scriverci ancora,un sincero saluto



Lucia:

Gentilissimi, grazie. Si, il mio è figlio unico; molto timido, nelle relazioni con i pari tende un po' a farsi trascinare, e se c'è un prevaricatore, lui tende a soccombere un po'. Sempre stato però un bambino sereno, il suo comportamento è cambiato (in negativo) da quando quest'estate a causa di una caduta, si è rotto il braccino ed ha portato il gesso per 30 giorni. Da lì ha sviluppato tic che, periodicamente,tendono a ritornare, e tutte queste ansie legate al "ritardo". Un riscontro, a dire il vero, non c'è perché non è MAI arrivato in ritardo! E se gli abbiamo chiesto cosa pensa succederebbe se ciò accadesse, lui ci risponde che perderebbe una parte dell'allenamento della festa, o semplicemente vuole essere puntuale a scuola. Questo accade a prescindere da chi lo accompagna.



Risponde l'equipe:
Buongiorno Lucia,

c'è la possibilità che per suo figlio la rottura del braccio abbia costituito un impedimento ed un "ritardo" nelle attività cui tiene e sicuramente è stato un evento che l'ha particolarmente colpito e gli ha fatto forse "perdere il controllo".
Inoltre, essendo timido, forse per lui è importante essere nei luoghi e nelle attività nei tempi giusti per non dover affrontare la fatica dell'inserirsi, magari anche solo qualche attimo dopo, anche se ciò non è mai accaduto.
Al momento potrebbe essere importante non tanto rassicurarlo sul fatto che non siete in ritardo ma coinvolgerlo nel concordare l'ora in cui si dovrà uscire per stare tranquilli.
Può aiutare anche il fatto di invitare a casa degli amichetti, nel suo spazio e nei suoi tempi e lasciarlo libero di esprimersi senza manifestare troppe aspettative, un pò in tutte le aree.Sicuramente questi episodi potrebbero risolversi spontaneamente ma, dal momento che ci parla anche di alcuni tic, che spesso rientrano nelle problematiche ansiose, riteniamo che un incontro di consulenza con un esperto potrebbe esservi utile, magari per suggerirvi alcune tecniche da attivare in famiglia e alcuni esercizi per vostro figlio, con l'obiettivo di evitare che il bambino ricorra ad un controllo rigido di sè nei momenti di difficoltà.

Commenta con Facebook o con DISQUS, scegli tu :-)
BLOG COMMENTS POWERED BY DISQUS
Simona Morganti

Psicologa e Psicoterapeuta ad indirizzo sistemico-relazionale, svolgo attività clinica presso Psicologia insieme, Studio Associato e Associazione onlus, di cui sono il Presidente. Responsabile dell’area violenza e dipendenza nelle relazioni svolgo in questo settore formazione per operatori e gruppi di sostegno per l’utenza.

Iscriviti alla nostra Newsletter

Per essere aggiornati sulle nostre iniziative e promozioni